DAL MONDO ECONOMICO, SCIENTIFICO, AZIENDALE E DAL NOSTRO "PENSATOIO"
Giovedi - Marzo 10, 2011 20:28     Visto:635     A+ | a-

DAL MONDO ECONOMICO, SCIENTIFICO, AZIENDALE E DAL NOSTRO "PENSATOIO", ABBIAMO SCELTO PER VOI :
 
 
 √ In regalo per voi : Come interpreto il mio ruolo di sales manager?  Si tratta di uno strumento utile per chi
    ha una responsabilità direttiva nel settore commerciale. Attraverso un confronto tra gli aspetti strategici del 
    ruolo e l'importanza che essi hanno presso l'azienda per cui lavorate è possibile fare un programma
    personale di miglioramento. Chiedere in segreteria.
 
 √ Conduzione, 2 - Condurre uomini è il compito dei manager. E' possibile assolverlo avendo una
    conoscenza solo approssimativa della natura umana? Tenere a mente questi 5 punti può dare una
    mano.
    1- L'uomo non è una macchina a controllo numerico. Il così detto «fattore umano» con la sua
        imprevedibilità è la chiave di volta del successo o dell'insuccesso nelle realizzazioni aziendali. Non 
    andrebbe mai dimenticato.
    2- L'uomo non è un essere razionale. Se puntate sulla logica, siete fuori strada già in partenza.
3- L'uomo "produce" nel vero senso della parola solo quando lavora in un clima di fiducia. Chi non è
    capace di creare un clima di fiducia, come prima cosa, è perfettamente inutile che pensi a come 
    motivare le persone.
4- L'uomo ha bisogno di trovare un significato in ciò che fa, fosse anche la cosa più sgradevole del mondo.
    Questo punto è il cavallo di Troia  usato dai leader per trovare un seguito. Praticate questa strada e
    troverete praterie incolte ma se siete di quelli  che non "parlano" ai propri collaboratori, il cammino sarà
    difficile…
    5- Gli uomini non hanno fiducia in capi irresoluti, deboli, parziali, che mediano troppo senza arrivare al
        dunque. Quindi, fate  sentire in buone mani i vostri collaboratori con una guida magari severa ma equa.
        Sarete perdonati e, forse, stimati.
 
√  Strategia, 4 - Quando si parla di strategia aziendale tutti pensano alla strategia di mercato ma questa è una 
    semplificazione fuorviante. Qualsiasi azienda possiede infatti (o dovrebbe possedere) due strategie : 
    una, appunto, di mercato, rivolta all'esterno, che potremmo definire "Strategia M" ed un'altra rivolta
    invece all'interno , che potremmo chiamare "Strategia O", che sta per strategia di organizzazione, rivolta
    all'interno e che nessuno conosce se non chi vive in azienda (ma non sempre). E' molto difficile infatti che
    un capo azienda consideri la seconda (la "Strategia O") altrettanto importante della prima. Quindi l'azienda
    dal punto di vista organizzativo reagisce e si adegua solo quando costretta dalla necessità e non in modo
    proattivo (come invece fa sul mercato) creando in tal modo una frattura tra la sua offerta di prodotti
    (spesso innovativi e di qualità) e la sua capacità di sostenere l'offerta con competenze e prestazioni
    adeguate nei confronti di clienti, fornitori, personale interno, ecc. 
Anche la "Strategia O", come quella  "M", è basata su alcuni fattori critici fondamentali per il
successo nei confronti dei quali, in modo proattivo e su base annuale il team di vertice deve
confrontarsi sviluppando  programmi incisivi per adeguare la crescita organizzativa dell'azienda all'evoluzione dei prodotti offerti.
 
√  Esercizio di management, 5 - Siete il capo azienda di  una piccola impresa (una trentina di
    dipendenti) che opera nel settore della sub-fornitura meccanica (fresatura, tornitura, ecc.). Le
    prospettive di mercato sono  pessime: le commesse più interessanti stanno passando all'estero, su
    quelle più piccole la concorrenza sta diventando  insostenibile. Vi si chiede di individuare una
    strategia che sia contemporaneamente risolutiva, innovativa (possa  costituire un modello anche
    per altri settori) e lungimirante. Naturalmente pensate sia alla "Strategia M"  che alla  "Strategia
    O".
 
√  La pulce nell'orecchio, 3 - Cifre, solo cifre.  Negli ultimi 5 anni in Italia la  produttività è
    diminuita dell'1%, il costo del lavoro aumentato del 12% e il reddito delle famiglie diminuito del
    4%. In Germania,   nello stesso periodo, la produttività è aumentata del 15%, il costo del lavoro è
    diminuito del 12% e il reddito delle famiglie aumentato del 5%. Dicono che quella tedesca sia
    una delle migliori classi dirigenti del mondo. È vero. E quella italiana ?
 
√  La citazione memorabile, 4 - «Un esercito di leoni condotti da un cervo perderà sempre contro un
    esercito di cervi condotto da un leone». (Antico proverbio iracheno).
 
√  Valutazione delle prestazioni, 1 - Questa faccenda della gestione dei talenti (o degli high
    potential  come dicono gli addetti ai lavori) in azienda è perlomeno sospetta. Un talento in
    potenza non significa assolutamente nulla. Non bastano l'ambizione, le grandi idee, la
    preparazione culturale, la prontezza di mente, il possesso di un  MBA, la brillantezza e la
    parlantina in una riunione per decretare la validità di una persona sul lavoro.  L'unica cosa che
    conta sono i risultati. In linea di massima, soprattutto se la vostra conoscenza personale dei
    soggetti in questione è ancora vaga, dovete ascoltare cortesemente tutti e nello stesso tempo non 
    credere nemmeno una parola di  quello che dicono, spiegano, raccontano, promettono, ecc.
    Aspettateli al traguardo. L'unico modo di valutare il talento è l'esecuzione. Questo è lo scoglio sul
    quale si infrangono  molti brillanti pseudo-talenti.
 
 
                                                                                                       
√  Il manager Romoletti , insieme a due colleghi, stavano sotto un ombrello nel breve
    tratto di    strada tra la mensa e gli  uffici.  "Che bello", disse uno dei tre, "nessuno
    di noi si sta  bagnando".
   "Perché non piove", commentò un passante. 
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