DAL MONDO ECONOMICO, SCIENTIFICO, AZIENDALE E DAL NOSTRO "PENSATOIO"
Mercoledi - Giugno 6, 2012 17:42     Visto:486     A+ | a-

DAL MONDO ECONOMICO, SCIENTIFICO, AZIENDALE E DAL NOSTRO "PENSATOIO", ABBIAMO SCELTO PER VOI :

 
In regalo per voi : La misura di un uomo. Leggere ogni tanto il pensiero dei classici tira su di morale e ispira per l’azione. Si tratta stavolta del Mahatma Gandhi e riguarda il lottare. Chiedere in segreteria.
 
Intuizione e presa di decisioni, 3 -Si stanno moltiplicando i casi di diffusione dei risultati di ricerche le quali  dimostrerebbero che anche persone in posizioni di grossa responsabilità, quando prendono decisioni anche molto importanti, sono guidate più dall’istinto che dalla ragione. Queste notizie sono da prendere con le molle perché potrebbero indurre molti faciloni a ritenere che decidere ad minchiam, seguendo la pancia, come loro fanno sempre, sia cosa giusta e saggia. Le cose non stanno proprio così. Per prima cosa c’è da dire che l’istinto, che guida magistralmente gli animali, è un meccanismo che si è evoluto per prendere decisioni rapide in situazioni non complesse, quali sono quasi sempre quelle legate all’evitare un pericolo immediato e che si traducono generalmente in due sole mosse: attaccare o fuggire. Quando le situazioni sono complesse, quando cioè devono essere decifrate interpretando segnali deboli e contraddittori e quando le alternative possibili sono numerose e ogni scelta porta conseguenze che devono essere attentamente valutate, allora l’uso della ragione è l’altro vantaggio che ci ha portato l’evoluzione, determinando così per l’uomo la supremazia assoluta su tutti gli altri animali. L’uomo domina a causa della ragione e non certamente malgrado essa. Di fronte a situazioni difficili non usare la ragione lasciandosi guidare solamente dall’istinto sarebbe quindi una scelta incomprensibile, minata già in partenza. Ciò che contraddistingue i migliori decisori sembra invece essere l’uso bilanciato e integrato dei due strumenti forniti dalla natura (istinto e ragione), possibile quando siamo in presenza di una mente aperta e flessibile in condizioni di utilizzare così il suo pieno potenziale. L’istinto è il campanello di allarme che ti mette all’erta o al contrario la sirena che ti attira fortemente in una certa direzione; la ragione è la capacità di chiederti perché provi ciò che stai provando unita alla determinazione di ricercare conferme valide e attendibili alla pura sensazione (caratteristiche riscontrabili solo con l’uso accorto della ragione). Insomma un buon lavoro di squadra che nessun animale potrebbe mai fare. Se poi ci venisse il sospetto che la ragione è spesso un freno e si nutre troppo di pessimismo, dovremmo risponderci, con Piero Ostellino, il pessimismo della ragione è una forza, non una debolezza.

Pensare lean, 1- Se una persona che lavora o un intero team è saturato vicino all’80% o oltre, qualsiasi emergenza o imprevisto che si aggiunge al flusso mette in crisi il sistema che rallenta l’output finale, talvolta fin quasi alla paralisi. Per questo nel dimensionamento delle risorse umane assegnate ad un compito è bene tenersi un certo margine di capacità potenziale non utilizzata, che va a regime nei momenti critici senza causare blocchi dell’output finale, Ciò che può sembrare uno spreco ragionando in termini istantanei (in questo momento non ci sono emergenze e spero che non ci siano) si rivela una pratica più efficiente (che spreca meno e che riduce i ritardi di consegna sia ai clienti interni che esterni) quando si considera un periodo più lungo.
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