DAL MONDO ECONOMICO, SCIENTIFICO, AZIENDALE E DAL NOSTRO "PENSATOIO"
Domenica - Maggio 20, 2012 17:55     Visto:512     A+ | a-

DAL MONDO ECONOMICO, SCIENTIFICO, AZIENDALE E DAL NOSTRO "PENSATOIO", ABBIAMO SCELTO PER VOI :

 
In regalo per voi : Riflessioni sui comportamenti organizzativi. Quando un capo in azienda vuole occuparsi in prima persona della formazione dei propri collaboratori (cosa opportuna e metodologicamente corretta) deve dedicare un po’ di tempo alla riflessione da fare in gruppo circa i miglioramenti nella “disciplina” interna, cioè il comportamento organizzativo. Questo strumento può servirvi allo scopo. Chiedere in segreteria.
 
Obbiettivi, 1 - Una delle  “comprensioni” più importanti nella gestione dell’impresa è il passaggio mentale  dagli adempimenti (le cose da fare)  agli obbiettivi (le cose da ottenere). Un manager dovrebbe essere focalizzato prima di tutto sugli obbiettivi e solo successivamente sugli adempimenti. Ciò che vediamo è il contrario: i collaboratori vengono tenuti sotto pressione con continue richieste di cose da fare e non si dedica molto tempo a spiegare invece cosa queste persone dovrebbero ottenere con il  loro lavoro, così che possano vedere il senso di quello che fanno, riflettere sulle vie migliori per procedere e organizzarsi come meglio credono per raggiungere lo scopo.
 
Gerarchie del lavoro - Per secoli nel mondo del lavoro è esistita una precisa gerarchia che partiva dalla competenza e che si traduceva in una effettiva  e rispettata differenziazione di potere e di autorità. La scala era costituita dal garzone (l’ultimo arrivato che non sa nulla e deve imparare tutto aiutando chi è più qualificato di lui), dall’operaio qualificato (che, avendo imparato un’arte o un mestiere, era in grado di lavorare a regola d’arte in modo autonomo) e infine dal Maestro che era sopra a tutti a dirigere la baracca. Requisito fondamentale per entrare nel ristretto e rispettato rango dei Maestri era l’aver compiuto un capolavoro, un’opera magistrale per genio e per eccellenza tecnica, che essendo sotto gli occhi di tutti, testimoniava in modo indubitabile che il titolo, l’autorità e la fama non erano usurpati. Ciò che oggi dovremmo chiederci e chiedere a chi ci sta di fronte è : nel tuo lavoro sei un garzone, un operaio qualificato o un Maestro? E perché non concepire i curricula in questi termini invece di burocratici elenchi di date ed eventi che non dicono granchè sulle effettive competenze?
 
√ Esercizio di management, 5 - Viviamo tempi in cui la caccia ai costi si fa spietata e , secondo noi, in qualche caso, ottusa. Non ha molto senso infatti tagliare ciò che è potenzialmente produttivo, come la ricerca, lo sviluppo prodotto, la formazione, la pubblicità .

L’esercizio che proponiamo si svolge in questi tre step.
1-Partire considerando e facendo considerare al team il significato di “spreco”: ciò che costa e non aggiunge valore per il cliente.
2-Fate identificare tutte le fonti di spreco nel settore da voi governato e dividetele in tre categorie:
A- attività che non sono eliminabili e il cui costo è incomprimibile (per esempio normative, burocrazia, adempimenti “obbligatori”, ecc.)
B-  attività che non sono eliminabili ma delle quali è possibile razionalizzare il costo
C-attività che sono eliminabili (non aggiungono valore e la loro eliminazione non comporta conseguenze negative; tra queste vanno considerate azioni ed elementi che forniscono un valore né desiderato né percepito dal cliente).
3-Ora passate all’azione sulle categorie B (rivedere i processi implicati mettendo al lavoro il  
vostro team) e C (piano di azione per il loro abbattimento, sempre tramite il team).
 
√ Conduzione, 3 - Dare disposizioni poco comprensibili o ambigue è tipico degli ambienti burocratizzati dove la forma è più importante della sostanza; dare disposizioni «chiare e forti» è tipico degli ambienti orientati al risultato, dove ciò che conta è il raggiungimento dello scopo. Focalizzazione del problema, semplicità, trasparenza sono ingredienti fondamentali di un ordine «chiaro e forte».
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